lunedì 28 ottobre 2024

Tastiere “americane” ANSI? No grazie.

Con la crescente diffusione delle tastiere meccaniche custom con grande possibilità di personalizzazione, si ripropone l’idea di passare dalle tastiere ISO “italiane” a quelle ANSI “americane”. Questo perché indubbiamente ci sono molti più prodotti e soprattutto molti più keycaps acquistabili nel formato ANSI.

Pur riconoscendo la maggior comodità del layout ANSI in certi contesti, dopo attente considerazioni ho deciso di non cedere. Vi spiego perché.

Per intenderci il formato ANSI è quello che non ha caratteri nazionali accentati sulla tastiera, ha il tasto “Invio” piccolo e un tasto in meno sulla tastiera, quello accanto al tasto “maiuscole” di sinistra, che conseguentemente è più largo.

Premetto che tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000 ero un forte sostenitore della fazione ANSI: all’epoca programmavo molto e indubbiamente la tastiera ANSI è più comoda per programmare e per usare sistemi operativi “a lunga digitazione” tipo Unix. Pensandoci, i linguaggi di programmazione e i sistemi operativi sono stati progettati da persone che usavano nativamente tastiere ANSI e quindi sono stati pensati comodi per quel tipo di tastiere. A questo si aggiunge che in quegli anni acquistare i computer negli Stati Uniti costava sensibilmente di meno, dal 20 al 30%, specie se si riusciva a portarli a casa evitando le dogane grazie a qualche fortunato amico che si recava oltreoceano per piacere o per lavoro. Inoltre era anche possibile strappare un ulteriore 20% di sconto sui dispositivi Commodore o Apple se si era parte del Developer Program oppure se si aveva un amico che lavorava in quelle aziende e poteva “portarti fuori” dei dispositivi con l’Emploee Discount. Quindi era molto facile avere a che fare con computer con tastiere ANSI, e si faceva di necessità virtù.

Teniamo presnete che le tastiere ANSI in combinazione con i diversi sistemi operativi offrono soluzioni molto smart per digitare praticamente qualsiasi carattere accentato e anche la maggior parte dei caratteri speciali usati nelle diverse lingue, con combinazioni di tasti comodi e razionali che vengono rapidamente acquisiti nella memoria muscolare delle mani. Faccio riferimento ai cosi detti “tasti muti”, argomento che non approfondisco in questo documento. In quegli anni scrivevo anche molto sia in Italiano che in Inglese su diverse riviste del settore informatico e usare una tastiera ANSI non mi è mai stato di intralcio.

Gli anni passano, iniziano ad allinearsi i prezzi di mercato e le disponibilità dei computer tra Italia e USA, verso il 2005 decido di cambiare MacBook e di scegliere la tastiera ISO italiana.

Inizialmente volevo ordinarlo con la tastiera americana — cosa sempre possibile — ma avrei dovuto effettuare un’ordine speciale e non volevo attendere. Quindi per l’acceso desiderio di avere il nuovo computer lì e subito, ho abbandonato la strada dell’ANSI per l’ISO. Definitivamente.

Non è stato troppo traumatico adattarsi al nuovo layout ma sicuramente è stato necessario passare un periodo di adattamento nel corso del quale la memoria muscolare ha dovuto ri-formarsi. Per un certo periodo la produttività è calata perché ogni tanto dovevo interrompere il ritmo di digitazione e pensare ai tatsi premere, distraendomi anche dal flusso di idee che si stavano trasformando in codice o testo.

Da quel momento tutti i computer che ho avuto si sono sempre presentati con tastiere italiane e non ho più avuto necessità di voltarmi indietro. Superato il periodo di addestramento non ho avuto rimpianti e se prima dovevo usare combinazioni di tasti per scrivere i caratteri accentati, poi simili combinazioni le dovevo inserire altrattanto automaticamente per inserire codice o utilizzare le consolle Unix.

Arriviamo al 2024: scopro il mondo delle tastiere meccaniche e subito si propone prepotentemente l’opzione di tornare ad usare il formato ANSI per potersele gustare in tutte le sfumature e configurazioni. Sappiamo infatti come sia limitata la scelta di tastiere di tipo ISO, ma soprattutto quella dei keycaps ISO italiani!

Il primo pensiero è corso con nostalgia a quanto trovavo produttivo lavorare con il formato ANSI 20 anni fa e di come sia stato tutto sommato non traumatico passare successivamente da uno all’altro. Sarebbe stato altrettanto semplice pensare di cambiare nuovamente tornando all’ANSI.

Appena prima di “premere il grilletto” su una bellissima tastiera meccanica ho però riflettuto a come non avrei potuto cambiare la tastiera del mio attuale MacBook Pro che è ovviamente ISO italiana, così come tutte le altre tastiere che mi sarei dovuto trovare ad usare occasionalmente. Sicuramente uso parecchio il portatile in mobilità con la sua tastiera che trovo peraltro molto comoda con il grande trackpad a portata di dita. Sarei quindi stato costretto a commuatre frequentemente formato, dalla nuova tastiera ANSI alle altre tastiere ISO. L’idea di avere sempre con me anche una tastiera meccanica per una auspicata massima produttività è sicuramente non pratica ed è stata rapidamente scartata. Dubito seriamente che il costante switch tra i due formati mi consenta di sviluppare una memoria muscolare efficiente come quella già maturata con il layout ISO italiano.

Ecco quindi perché io ho deciso di dire no allo switch al formato americano ANSI. Alla fine le tastiere che tanto ci piacciono dovrebbero principalmente consentirci in una scrittura più piacevole, confidente e sicura, quindi ultimamente più veloce e stress free… e se questo è l’obiettivo, la soluzione è stare vicini al formato che conosciamo bene, che abbiamo assimilato nella memoria muscolare dopo anni e anni di allenamento e che abbiamo già sui nostri computer di uso quotidiano. Il buon ISO italiano, formalmente chiamato “IT-ISO”.

Questo non vuol dire che per una persona giovane che passa molto tempo a programmare e/o a interagire intensamente da consolle con sistemi operativi Unix e/o che scriva pareccchio in lingua inglese la scelta di sperimentare il formato ANSI US non sia consigliabile. Per me tuttavia non ci sarà fallback, perché programmo meno di un tempo, uso sì sistemi Unix ma non più di qualche ora al giorno e l’esigenza di scrivere lunghi testi in Inglese è ormai passata. Conosco bene la tastiera ISO Italiana, ho più computer portatili con quella tastiera e non voglio dover passare da una all’altra mettendo in crisi la mia memoria muscolare tanto preziosa.

Come sopravvivere e indugiare in tastiere comode e piacevoli pur restando nella fazione ISO Italiano?

Premesso che non è troppo difficile trovare una tastiera meccanica nel formato desiderato con impostazione ISO, la parte difficile è trovare i copritasti nella nostra lingua che ci consentano di avere le combinazioni cromatiche e di profilo preferiti. Qui di seguito raccolgo e cercherò di tenere aggiornato una serie di note e suggerimenti raccolti durante le mie esperienze e ricerche.

Copritasti Italiani! Non sono facili da trovare, ma ci sono. Su Amazon ad esempio si trovano quelli di YMDK in diverse colorazioni con profilo OEM, io ho acquistato il colore Carbon e mi sono trovato bene. Si trovano anche su Aliexpress praticamente allo stesso prezzo e sul loro sito ymdkey.com.

Un altro fornitore di copritasti in italiano può essere Goblin Techkeys.

Anche il famoso produttore di tastiere meccaniche Keychron offre — oltre a testiere ISO — anche copritasti italiani, al momento solo con profilo OEM.

Se ne trovate altri segnalatemelo in un commento! Soprattutto se trovate dei profili SA con layout IT-ISO!

Link Amazon e non solo:
https://amzn.to/4dpvCYI
https://amzn.to/4doYNej
https://amzn.to/4dsjHJq
https://goblintechkeys.com/products/italian-classic-vintage-keycaps-set-retro-keycaps
https://www.keychron.com/collections/iso-ansi-jis-keycaps

Disegnarsi i propri copritasti! Ebbene si, mediante il sito YUZU è possibile disegnarsi i tasti per qualsiasi tastiera, anche quelle più strane e naturalmente è completamente supportato il layout ISO. Ho effettuato il mio primo ordine e lo sto impazientemente aspettando, l’esperienza è stato molto piacevole, ma per chi ha bisogno di layout ISO italiano oltre ad un piacere diventa anche una necessità. Al momento l’unica limitazione è data dall’unico profilo a disposizione, Cherry, che è comunque uno dei profili più usati e a cui è più facile abituarsi.

Esiste un’alternativa meno user friendly: FK Caps. Loro offrono la possibilità di scegliere diversi profili, però tutti piatti a parte il Cherry, e anche la possibilità di creare keycaps con trasparenza per poter lasciare passare la luce delle retroilluminazioni sotto ai tasti.

Altra alternativa è Goblin Techkeys dove è possibile sia acquistare copritasti già pronti (almeno uno anche in ISO Ita come indicato sopra) ma anche commissionarne di personalizzati anche ISO.

Link:
* YUZU: https://yuzukeycaps.com/lang/italian
* FK Caps: https://fkcaps.com/custom/
* Goblin: https://goblintechkeys.com/collections/all-custom-keycaps-1

Adesivi! Si piccoli adesivi possono venire in grande aiuto quando siamo costretti ad acquistare tastiere con layout ISO ma di lingue differenti. Personalmente trovo i formati ISO più vicina alla lingua italiana quelli considerati “Nordic” o in subordine “Spagnolo”. Tutte le altre hanno ad esempio le parentesi tonde sui tasti 9 e 0 anziché 8 e 9 e — nonostante sia abituato a scrivere senza guardare i tasti — non so perché per le parentesi mi se non sono corrette mi disturbano parecchio. In ogni caso è possibile acquistare con pochi euro dei set di adesivi per il layout italiano nei colori bianchi e neri che possono essere applicati sui tasti “non conformi” trasformando qualsiasi altro layout ISO nel formato IT-ISO in modo sufficientemente pulito (se avete scelto tasti biancho o neri) e sufficientemente duraturo. Senza contare che è anche possibile disegnarli in casa e stamparli su carta adesiva o al limite incollarli noi stessi, con risultati sicuramente meno promettenti in termini estetici e di durata. Vi riporto qu ii link a delle etichette che ho utilizzato con soddisfazione, sono applicate su una tastiera che uso al 30% del tempo da circa un mese e ancora non ho riscontrato problemi.

Link Amazon:
https://amzn.to/3BqivsX

Copritasti Scrivibili! Esistono copritasti bianchi o neri con cappuccio trasparente rimovibile che vi consentono di inserire un foglino con la descrizione del tasto. È una soluzione che non consiglio perché sicuramente non faranno match con il profilo e altezza dei tasti, potrebbero essere più utili per eventuali tasti macro o altre personalizzazioni, ma comunque li elenco come possibile alternativa.

Link Amazon:
https://amzn.to/3Uc3K3B
https://amzn.to/3ZDy6PU

Cannibalizzare vecchie tastiere! Fatto anche questo: cercare su Ebay o Subito chi mette in vendita vecchie tastiere meccaniche con layout italiano. Per essere sicuri cercare espressamente chi vende tastiere con switch Cherry, perché molti vendono vecchie tastiere spacciandole per meccaniche perché hanno i tastoni che fanno rumore ma non sanno di avere tastiere a membrana che non hanno copritasti standard. Purtroppo vecchie tastiere vintage tendono ad avere prezzi di vendita elevati, è più facile trovare tastiere gaming vendute sui 20€, ma state attenti che spesso purtroppo hanno dei caratteri orribili. Non è escluso anche che possano essere acquistate tastiere gaming italiane da marche “di consumo” a prezzi più bassi di quanto costerebbe un set di copritasti in italiano!

Tastiera HHKB ISO! Ebbene sì, nonostante possa sembrare un’eresia, è possibile trovare tastiere “ispirate a HHKB” in formato ISO e — creandosi un set custom con YUZU — farsi un layout italiano perfetto! Mi sono imbarcato in questa impresa estrema e vi racconterò tutto in un documento dedicato. Basti dire al momento che è possibile procurarsi le tastiere M0110 da Vortex oppure in modo più avventuroso da YMDK.

mercoledì 19 agosto 2015

Accesso FTP a editor di siti web su server

Mi capita spessissimo di configurare un nuovo server Ubuntu come server web e dover creare utenti con accesso FTP per la gestione del server. Ogni volta ci perdo uno o due giorni! Detesto perdere tempo per stupide cose. Una volta per tutte mi scrivo cosa si deve fare...

  1. Installare FTP server, se non già presente. Questa volta ho installato vsftp.
  2. creare account utenti con useradd (o adduser) configurando password, home e tutto quanto
  3. definire un gruppo che sarà usato per dare accesso in scrittura ai file del sito. È possibile usare www-data (usato da Apache) oppure un gruppo diverso per ciascun sito per differenziare i privilegi. Se si crea un nuovo gruppo, crearlo con groupadd
  4. Se necessario impostare tutti i file sul server con quel gruppo con "chgrp -R nomegruppo root/sito/web"
  5. impostare bit scrittura per il gruppo, io imposto anche il sgid, con "chmod -R g+rwxs root/sito/web" e per sicurezza anche l'accesso in scrittura e esecuzione per tutti con "chmod -R o+rx root/sito/web"
  6. iscrivere l'utente al gruppo con "usermod -a -G nomegruppo userlogin"
  7. creare nella home dell'utente un link alla root del sito con "ln -s root/sito/web www"
  8. modificare settaggi ftp server 

In particolare vsftp per default non consente di scrivere (questo mi ha fatto perdere 1/2 giornata) e quando è configurato e per scrivere i file questi non sono leggibili né scrivibili dal gruppo (altre 3 ore).

Impostare il parametro "write_enable=YES" e "local_umask=0002". Se volete caricare eseguibili anche impostare "file_open_mode=0777".

Se volete attiavre le connessioni passive, aggiungere "pasv_enable=YES" e per limitare le porte "pasv_max_port=10100" e "pasv_min_port=10090" così da limitare la finestra di porte aperte del firewall.

Riavviare vsftp con "service vsftpd restart" e tutto dovrebbe funzionare come atteso.

Già che ci siamo, altre 2 ore buttate perché apache2 non aveva configurato mod_rewrite, quindi se vi serve usare path alternativi e non funziona, guardate subito lì....

mercoledì 3 settembre 2014

Contenitore USB3 con cavo fisso

Finalmente lo ho trovato: un contenitore USB3 con cavo fisso e anche protezione morbida: così non devo mai dimenticarmi il cavo!!

Potete vederlo e comprarlo da questo link su amazon (anche con il servizio Amazon Prime);

Icy Box IB-AC6032-U3 - Cavo adattatore da 6,4 cm (2,5''), SATA su USB 3.0

ATTENZIONE: purtroppo il cavo non è ben schermato, e tanto meno il drive essendo in un involucro di silicone, e quando si usa questo dispositivo la connessione Wi-Fi si disabilita!

Quindi fatemi sapere se trovate un lettore USB3 con una schermatura come si deve!!

giovedì 22 maggio 2014

Safe ssh access to web developers

I spent 24 hours on this and I guess it's worth sharing.

Target: having several web developers being able to access the server by SFTP publishing contents in different locations in the web server path. We want a "server safe" way of providing ssh access, that means chrooted access.

Solution: a ChRooted sftp access to user home directory with direcotries linking to where the user is allowed to post on the /var/www dir root of the web service. But we cannot link out from the rooted home directory right? No we can, using "mount --bind" command!

Another trick to debug sftp connection server side: open up port 2222 on the firewall and run
"/usr/sbin/sshd -p 2222 -d -D" (with the complete path) on the server and "sftp -P 2222 user@host" on the client, all possible issues will be clear. Most likely you will have to fix some privileges on the chrooted dir.

This solution is much beter chan ChRoot directly in /var/www dirs!!

For more info about chrooting the user on sftp login, use google or see the following useful links:



sabato 19 aprile 2014

Sky Go su altri dispositivi Android

Strano ma vero, Sky Go può essere scaricato dal play store solo su alcuni dispositivi Samsung. Strano.
In realtà installarlo su altri dispositivi, come il mio ottimo Nexus 5 Google/LG, è molto semplice e funziona benissimo.
Vedete come fare da questo link.
Enjoy

giovedì 3 aprile 2014

Sollevare la Volvo XC70

Da parecchio tempo sto pensando di prendermi una Volvo XC70 usata, da spendere pochino, per vedere che effetto fa. Devo anche fare del moderato fuori-strada in campagna/boschi che sono piuttosto malandate, non percorribili con una auto normale, specie quando si creano dei solchi lungo la strada sassosa.
Per questo mi è venuta l'idea di eventualmente anche alzarla un po'... pensavo di trovare facilmente dei kit per questo scopo e invece no... qui raccolgo un po' di materiale recuperato sull'argomento, e non mi dispiacerebbe raccogliere anche qualche parere esperto o esperienza.